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Sabato 4 giugno alle 16.30 nella Sala Rubicone incontro “La situazione politica e sociale a Cervia dalla Settimana Rossa all’avvento del Fascismo”, con gli storici Enzio Strada e Giampietro Lippi. Introduzione Alessandro Forni. Saranno presenti il Vicesindaco Gabriele Armuzzi e l’Assessore alla cultura Roberta Penso

Una mostra di grande rilievo dal titolo “La Grande Guerra” sarà inaugurata sabato 11 giugno alle 17.30 al Magazzino del Sale “Darsena“, alla presenza del Vicesindaco Gabriele Armuzzi e dell’Assessore alla cultura Roberta Penso. Saranno esposti giornali, fotografie, oggetti dell’epoca e documenti dell’Archivio storico del comune di Cervia. I curatori sono Piero Bartolini, Gian Maria Forni, Cristina Poni. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione culturale “Menocchio” in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea e col patrocinio della Provincia di Ravenna. La mostra rimarrà aperta fino al 26 giugno tutti i giorni dalle 19 alle 22.

Il Vicesindaco Gabriele Armuzzi: “L’Amministrazione comunale, per il grande sacrificio del Paese e dei nostri soldati durante la Grande guerra, ha dato inizio ad una serie di iniziative che si concluderanno nel 2018, anniversario della firma dell’armistizio e della fine delle ostilità. Il sangue versato dai cervesi fu immenso e praticamente non ci fu nessuna famiglia risparmiata dal lutto. I nomi dei caduti sono scritti sotto il voltone del Palazzo Comunale. Va ricordato inoltre l’enorme contributo delle donne cervesi, così come in tutto il paese, che dovettero sostituire gli uomini in tutti i lavori pesanti, provvedere al mantenimento delle famiglie, prendendosi cura dei figli e degli anziani e collaborare nel confezionamento di materiali per i soldati al fronte”.

L’assessore alla cultura Roberta Penso: “Questo programma porta in sé non solo la memoria di quanti sacrificarono la propria vita, ma anche il cuore della sofferenza e la speranza di un mondo diverso e senza conflitti. Noi da oltre 70 anni viviamo in una dimensione di pace, ma per tanti Paesi e tanti popoli non è ancora così. ‘La storia – come scriveva Edward Carr – guarda il passato con gli occhi del presente e cerca di comprendere il presente alla luce del passato’. Purtroppo il periodo storico degli ultimi cent’anni non sempre viene sufficientemente approfondito, ma è necessario riflettere su quanto avvenuto. Lo studio e la cultura stanno alla base della possibilità di un cambiamento e sono un passo in più nel sentiero che la speranza percorre per andare incontro alla pace”.

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